La procedura microchirurgica dell’intervento di cataratta
La procedura microchirurgica oggi utilizzata è rappresentata dalla facoemulsificazione con impianto di lente intraoculare nel sacco capsulare, riducendo sensibilmente la durata intervento cataratta.
Il facoemulsificatore è una strumentazione ad ultrasuoni che ci permette di ripulire totalmente quello che vi era all’interno del sacco capsulare.
L’incisione viene effettuata “in cornea chiara”, un tempo si incideva a livello della sclera, utilizziamo taglienti millimetrati, per cui il taglio avrà determinate dimensioni. Non si effettua un taglio perpendicolare, ma un taglio prima parallelo che tende poi a perpendicolarizzare in modo da creare appunto il cosiddetto taglio “a tunnel” che viene sigillato dalle forze che si generano dall’interno verso l’esterno. In questo modo il bulbo non si svuota (si parla appunto di interventi eseguiti “a camera chiusa”). Oltre a questo vengono effettuati delle incisioni di servizio che ci servono per manovrare all’interno del bulbo oculare. Il taglio “a tunnel” è il primo taglio a passaggio obbligato perché, se la camera non regge, devo chiuderlo ed effettuarne un altro poiché la conditio sine qua non di questa chirurgia è che la camera sia sempre presente. Fatto il tunnel si deve poi riuscire a portare via ciò che vi è dentro. Si procede con una manovra definita capsulorhexis: andiamo ad incidere e portare via un frammento della capsula posteriore in modo che la mia apertura è circolare e continua, ossia non vi sono incisioni, la forza si scompone sui 360° permettendomi di lavorare al suo interno senza correre il rischio che possa rompersi, dopo di che noi abbiamo il nucleo all’interno, quest’ultimo è troppo grande per riuscire a passare nell’incisione che abbiamo creato tramite capsuloressi (normalmente ha un diametro di 5 mm).
Con particolari tecniche poi, utilizzando un manipolo ad ultrasuoni, andiamo ad incidere e frammentare nucleo e corticale del cristallino e rimuoverlo dall’interno del sacco capsulare. Si effettua così la facoemulsificazione. Vengono poi rimosse anche le fibre corticali, in questo modo si viene ad avere il sacco capsulare completamente pulito.